13 obiettivi di sicurezza che ogni azienda dovrà tenere in considerazione prima della riapertura.
Il DPCM 10 aprile 2020 è la nuova norma di riferimento per la gestione delle misure anti-COVID-19 ed è valido fino al 3 maggio 2020.
I riferimenti generali, per quanto riguarda le misure già in vigore dal decreto del 22 Marzo 2020, potete trovarle in quest’articolo.
Vale la pena citare, prima di iniziare, anche il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità che, in merito agli impianti di areazione degli uffici e locali pubblici, ha creato un vademecum operativo utile a tutte le aziende che ne fanno uso.
Misure efficaci di salute e sicurezza dei lavoratori dovranno essere garantite in tutte le aziende grazie a un protocollo raggiunto tra sindacati e imprese in accordo con il Governo. Il documento consiste in 13 punti volti a contrastare e prevenire la diffusione del nuovo coronavirus nei luoghi di lavoro. Eccoli in sintesi.
Obbligo a casa se con febbre oltre 37.5
Obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5 ) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
Controlli all’ingresso
Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea.
Limitare i contatti con i fornitori esterni
Per l’accesso di fornitori esterni si devono individuare procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale. Va ridotto anche l’accesso ai visitatori.
La riduzione dei visitatori o dei clienti può essere “progettata” anche tramite apposita segnaletica che limita gli assembramenti e crea un flusso in entrata ed uscita gestito secondo le disposizioni di sicurezza sanitaria. Espositori e pannelli per ingressi ed uscite, adesivi da pavimento, adesivi per gestire il distanziamento su sedie e panche. Guarda QUI alcuni esempi.
Attenzione anche alle distanze di sicurezza. Un metro dall’altro è una della regole che resteranno attive per mesi. Questo, oltre che per i fornitori, varrà anche per i clienti che visiteranno li vostri spazi commerciali e sarà, purtroppo, il punto dolente che impedirà situazioni sociali che, per natura, creano assembramenti (concerti, tifoserie, eventi…). Una delle categorie commerciali che più risentirà del distanziamento sociale sarà la ristorazione e il “Delivery Food” o le “Dark Kitchen” saranno possibili soluzioni imprenditoriali adatta a combattere questo momento.
Pulizia e sanificazione
L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro (comprese tastiere, schermi touch, mouse), delle aree comuni e di svago e dei distributori di bevande e snack.
E’ possibile , per comodità e per una corretta informazione, appendere alle maniglie delle porte delle stanze sanificate un apposito cartellino con indicata l’avvenuta sanificazione. (Cartellini per porte QUI)
Igiene delle mani
È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti. Qui qualche idea utile
Mascherine e guanti
Qualora il lavoro imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi. Qui trovi alcuni prodotti di protezione personale.
Spazi comuni con accessi contingentati (mense, spogliatoi, aree fumatori)
L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone.
Adesivi applicabili su sedie e panche potrebbero aiutarti nel gestire la distanza di sicurezza nei luoghi comuni. Nastri delimita corsie possono aiutare ad effettuare un deflusso regolato.
Possibile chiusura dei reparti non necessari e smart working
Limitatamente al periodo dell’emergenza Covid-19, le imprese potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza.
Rimodulazione dei livelli produttivi e dei turni
Si può procedere a una rimodulazione dei livelli produttivi. Bisogna assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.
Ammortizzatori sociali e ferie
Utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali o se non fosse sufficiente utilizzare i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.
Stop trasferte e riunioni
Sospese e annullate tutte le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordati o organizzati. Non sono consentite neanche le riunioni in presenza (solo quelle urgenti ma con un numero ridotto di persone e a un metro di distanza interpersonale).
Orari ingresso-uscita scaglionati
Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa).
Gestione di un caso sintomatico
Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali. L’azienda avverte immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute. L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti. È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls